domenica 31 agosto 2008

Dopo 45 anni...un altro sogno?

L'altra sera ho guardato in TV il discorso di Obama, col quale ha accettato ufficialmente la candidatura a futuro presidente degli USA, quale rappresentante dei democratici. L'evento ha avuto luogo esattamente 45 anni dopo il celeberrimo "I have a dream" del Dr King (come i neri chiamano Martin Luther), tenutosi al Lincoln Memorial a Washington.
Certi paragoni possono risultare scontati e magari superficiali. Sta di fatto che Obama l'altra sera e' stato magnifico. La folla che lo ascoltava nello stadio della lega americana di football a Denver (circa 84000 persone) e' stata per tutta la durata dell'evento letteralmente in delirio. Io ho avuto i brividi (reali) dall'inizio alla fine.
Ecco alcune affermazioni politiche relative alla agenda di Barak che mi sono piaciute.
Lui vuole che gli USA si rendano indipendenti, ragionevolmente entro circa 10 anni, dalle risorse energetiche straniere e che investano su fonti di energia alternative, creando cosi' anche nuovi posti di lavoro nel paese.
Ha pure detto che ridurra' le tasse alle famiglie appartenenti ai ceti piu' bassi (working families) e alle piccole attivita' imprenditoriali. Al contrario, eliminera' gli sgravi fiscali a quelle aziende che esporteranno il lavoro all'estero.
Ovviamente ha parlato di molto altro.
In tanti si domandano se, in caso venga eletto, riuscira' a mantenere le sue promesse.
Chissa'. Vedremo. Intanto prendiamo atto che e' arrivato fino a qui, partendo da una situazione di notevole improbabilita'. Non solo e' lui (a young black everyman) il rappresentante democratico nell'elezione del presidente degli Stati Uniti, ma grazie a lui il partito democratico ha registrato 4 milioni di nuovi iscritti.
Ora, io non credo molto nell'efficienza della rappresentanza politica, almeno a beneficio delle classi sociali piu' basse. I rappresentanti politici istituzionali, anche quelli con le migliori intenzioni, hanno necessariamente un campo d'azione limitato, in sistemi come quello americano o come il nostro. I grandi giochi li gestiscono coloro che detengono il potere economico.
Niente di nuovo, ma purtroppo sempre tremendamente vero.
Ad esempio, leggevo in un'inervista a Chomsky che ultimamente alcune grandi aziende (tipo la General Motors) si stanno rendendo conto che gli costa meno pagare un dipendente in Canada (dove la sanita' e' pubblica) piuttosto che negli USA, dove in genere e' l'azienda a pagare gran parte dell'assicurazione sanitaria dei propri dipendenti. Per questo hanno iniziato a valutare la possibilita' di creare public healthcare anche negli Stati Uniti. E, afferma Chomsky, e' per questo che durante la presente campagna elettorale i candidati democratici hanno potuto affrontare la questione nei loro programmi. Ora, infatti, anche alcune delle grandi corporazioni si stanno muovendo in quella direzione. Per me non fa una piega.
Morale della favola, pure Obama non sara' immune da certi vincoli e limitazioni. Bisognera' vedere come gestira' la sua presidenza (mi auguro che venga eletto). Non mi aspetto miracoli per le ragioni di cui sopra.
Di certo, pero', finora ha fatto bene un bel po'.
Che sia una questione di personalita' e di carisma? Indubbiamente, ma non solo.
Secondo me lui crede in quello che dice e in quello che fa.
Mi e' piaciuto quando ha dichiarato "This election is not about me. It's about you, the American people." E anche quando ha detto "America, we are better than these last 8 years. We are a better country than this." E poi quando ha citato "The moving forward that pushes us even when the path is uncertain".
Mi ha fatto persino ridere con un'affermazione sul suo avversario, "It's not that McCain doesn't care. He doesn't get it." Forse perche' a me e' venuto da tradurre automaticamente come qualcosa tipo "Non e' che McCain sia cattivo. E' proprio scemo."
Insomma, Barak Obama sembra avere la capicita' di muovere gli animi della gente. Mi pare che sia stato in grado fino ad oggi di scuotere un discreto numero di americani dalle loro esistenze robotiche.
Che dire, io lo vedo come un inizio. Voglio pensare che lo sia.
Proprio questa sera ho beccato per puro caso in TV l'episodio di Saturday Night Live a cui lui ha partecipato. Non sapevo niente della cosa e quando l'ho visto per un attimo mi ha spiazzata. Poi ho pensato "che tipo che e'!" e me lo sono immaginato ospite da Luttazzi...chiaramente quando ancora c'aveva il programma.
Il video merita comunque, anche perche' c'e' Amy Poehler che fa Hillarona.
Una sottigliezza che puo' dirla lunga.
Credo che Barak non abbia completato la battuta finale, dicendo "It's Saturday night" invece di "It's Saturday night live".
Forse questo vuol dire che a stare sulla scena si emoziona pure lui...quando si tratta di recitare :)
Invece, per tornare a McCain che non e' cattivo ma scemo e per riallacciarmi ad una questione sollevata da Barbara nel suo blog, "Perche' McCain ha scelto Sarah Palin?", allego un pezzo trovato su Wonkette (blog satirica di Washington) dal titolo "John McCain Is Ruining Sarah Palin's Life". Hilarious.

Concludo augurando lunga vita a Barak, che come ci ha ricordato Barbara, sa pure ballare :)

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